Biologia dell’Acherontia Atropos
La sfinge testa di morto, nome comune della Acherontia atropos, è un lepidottero appartenente alla famiglia Sphingidae, diffuso in Asia, Europa ed Africa.
Il nome “testa di morto” proviene da una caratteristica di questa falena, che la distingue da tutte quelle con cui condivide il genere: sul dorso del torace spicca una macchia biancastra, con due puntini neri, che ricorda proprio la forma di un teschio.
Questa specie predilige particolarmente boscaglie aperte e luoghi secchi e assolati in cui si trovino piante come la belladonna, il giusquiamo e il tabacco.
Come ogni altro lepidottero appartenente alla famiglia delle sfingidi, anche l’Acherontia atropos ha un corpo tozzo e coperto da peluria, possiede delle antenne piumose e delle ali disposte sull’addome come gli spioventi di un tetto.
Questa falena è di grandi dimensioni, con un peso di 1.5 g, un corpo lungo 6 cm e un’apertura alare dai 90 ai 130 mm.
Le sue antenne sono robuste, di diametro costante e presentano degli uncini alle estremità.
Lo strato superiore delle ali anteriori è di colore marrone con una cellula discale bianca.
Le ali posteriori invece sono gialle con due ampie bande ondulate color marrone scuro. L’addome è giallo con strisce nere, simile a quello di un calabrone.
La caratteristica macchia a forma di teschio sul dorso non è presente in ogni esemplare. Le uova sono di colore verde o grigio-blu e vengono deposte singolarmente sulle foglie delle piante ospiti.
Ciclo Vitale degli Acherontia Atropos
Il ciclo vitale della sfinge testa di morto sviluppa fino a 3 generazioni all’anno. Il bruco (larva) si muove poco, e quando lo fa è per cercare foglie fresche di cui nutrirsi, arrivando anche a mordere se viene minacciato.
Effettuando 4 fasi nel corso di circa 20 giorni, la larva cresce fino a una lunghezza di circa 130 mm per poi scavare un buco nel terreno ed iniziare il processo di impupamento in un bozzolo molto fragile, posto all’interno di una camera profonda.
La falena nella sua forma adulta emerge dal terreno dopo una metamorfosi completa che può durare da 20 a 60 giorni.
Cosa Mangia la Sfinge?
La sfinge testa di morto si attiva di notte frequentando gli alveari, nei quali si nutre del miele prelevato perforando le piccole celle con la sua spirotromba corta e robusta.
Danni Provocati?
I maggiori danni provocati da questo lepidottero sono alle spese delle colonie di api.