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Le Specie di Ragni

ragni sono un ordine di Aracnidi, suddiviso, a novembre 2016, in 114 famiglie che comprendono ben 46.307 specie. Alcune delle specie più conosciute sono le seguenti:

Descrizione dei Ragni

Sono artropodi terrestri provvisti di cheliceri e hanno il corpo suddiviso in due segmenti, cefalotorace e opistosoma, e otto zampe. Come in tutti gli Artropodi, la cavità del mesoderma per il trasporto dei fluidi (celoma), pur essendo molto piccolo, consente il passaggio dell’emolinfa che ossigena e nutre i tessuti e rimuove i prodotti di scarto.

L’intestino è così stretto che i ragni non possono mangiare alcun grumo di materiale solido, per quanto piccolo, e sono costretti a rendere liquido il loro cibo con vari enzimi digestivi e macinarlo finemente con l’apparato masticatorio. Nella parte terminale dell’addome sono presenti le filiere che estrudono la seta, usata per avvolgere le prede e costruire le ragnatele. La seta secreta dai ragni può essere considerata superiore a qualsiasi materiale sintetico finora elaborato per leggerezza, tenacia ed elasticità.

Abitudini Alimentari e Tecniche di Caccia

La sola specie vegetariana di ragni è stata descritta nel 2007; tutte le altre sono predatrici, sia di altri ragni che di insetti; le specie più grandi arrivano a predare anche piccoli uccelli e lucertole senza difficoltà.

Theraphosa blondi
Theraphosa blondi

Da vari studi e osservazioni si è scoperto che gli esemplari giovani completano la loro dieta con il nettare, mentre gli esemplari adulti preferiscono integrare con il polline. In parecchie specie di ragni i cheliceri sono diventati atti a secernere un veleno per immobilizzare le prede, a volte tanto tossico da risultare pericoloso anche per l’uomo.

Di recente si stanno sperimentando piccole dosi di questi veleni a scopo terapeutico o come insetticidi non inquinanti. Buona parte dei ragni cattura le prede intrappolandole in vischiose ragnatele ponendosi in agguato nelle vicinanze e pronti a iniettare loro il veleno. Le specie che usano questa tattica di caccia sono molto sensibili alla più piccola vibrazione che scuota anche minimamente i fili della ragnatela. D’altro canto, le specie che cacciano all’agguato sono fornite di un’ottima vista, fino a dieci volte più acuta di quella di una libellula.

Alcuni ragni cacciatori hanno particolare abilità ed intelligenza nell’adoperare varie tattiche per sopraffare la preda, mostrando anche di saperne imparare di nuove se occorre. Alcune specie hanno ad esempio modificato il loro aspetto prendendo le sembianze esteriori di formiche al punto da essere facilmente confusi con una di loro.

Le ragnatele sono molto variabili in forma, quantità di tela adoperata e grandezza. Sembra che le prime forme ad essere adottate siano state quelle orbicolari; le specie che ancora le adoperano sono poche: la maggior parte dei ragni esistenti preferisce estendere la propria tela e renderla quanto più aggrovigliata possibile allo scopo di massimizzare il volume d’aria in cui può imbattersi un insetto.

Vi sono maschi di alcune specie che, dopo aver fecondato la femmina, si offrono in pasto a lei, probabilmente per fornire più nutrienti alla prole che nascerà. In alcune specie le femmine costruiscono una sorta di ovatura setosa dove trovano spazio almeno un centinaio di uova; i giovani, una volta nati, sono comunque incapaci di procurarsi il cibo da soli, fino a quando non abbiano compiuto la loro prima muta. In questi casi sono le femmine/madri ad occuparsi di sfamare la prole e condividere le prede catturate con essa.

Struttura del corpo

I ragni sono chelicerati e in quanto artropodi hanno un corpo suddiviso in segmenti dai margini articolati, ricoperto da una cuticola composta da chitina e proteine. La testa è composta da vari segmenti che si fondono l’uno con l’altro durante lo sviluppo dell’embrione.

anatomia ragno

In quanto chelicerati il loro corpo è costituito da due tagmata, tipica segmentazione degli Artropodi, insieme di segmenti che sottendono una funzione simile. Il primo di questi, che prende il nome di cefalotorace o prosoma, è la fusione completa di due tagmata che in un insetto sarebbero separati: il capo e il torace; il tagma posteriore prende il nome di addome o opistosoma.

Lo schema della fusione dei segmenti che compongono la testa dei chelicerati è unico fra gli artropodi. Infatti i chelicerati hanno solo due appendici davanti alla bocca, che funzionano al più solo per accompagnare il cibo, ma mancano completamente di una struttura che potrebbe avere funzione di mascella. Le prime appendici sul davanti dell’apparato della bocca sono chiamate pedipalpi e hanno funzioni diverse all’interno di gruppi diversi di chelicerati. Ragni e scorpioni appartengono ad uno dei gruppi di chelicerati, denominato Aracnidi. Mentre i cheliceri degli scorpioni sono un modesto paio di artigli che ha la funzione di accompagnare il cibo verso la bocca o di contribuire a tenerlo fermo, quelli dei ragni terminano in forma di zanne appuntite, che sono generalmente velenose.

Nei ragni, il cefalotorace e l’addome sono congiunti da un piccolo peduncolo di forma cilindrica che consente all’addome di muoversi indipendentemente dal capo mentre secerne la seta. La parte superiore del cefalotorace è ricoperta da un singolo carapace convesso, mentre la parte inferiore è ricoperta da due pezzi di carapace di forma alquanto appiattita. L’addome è molle ed ha la forma ovoidale, non mostra alcun segno di suddivisione o frazionamento, ad eccezione dei primitivi Mesothelae, i cui rappresentanti odierni, i Liphistiidae, hanno il carapace costituito da vari segmenti nella parte posteriore.

Nutrizione, digestione ed escrezione

Nutrizione: Nei ragni i cheliceri sono indispensabili per la nutrizione, sono costituiti da un segmento basale e da uno terminale a forma di artiglio o di zanna. Caratteristica unica fra i chelicerati è la parte terminale dei cheliceri, la punta della zanna, che viene adoperata dalla maggior parte delle specie per inoculare il veleno secreto dalla ghiandole velenifere.

Digestione: Nell’ambito degli aracnidi, i ragni hanno un intestino alquanto stretto, che può ricevere solo cibo in forma liquida, e due serie di filtri appositi per trattenere all’esterno qualsiasi particella di cibo solido, per quanto piccola. Essi utilizzano, uno alla volta, due sistemi diversi per digerire il cibo esternamente prima di ingerirlo.

Escrezione: La maggior parte dei ragni converte i prodotti di scarto delle varie attività fisiologiche in acido urico, che può essere espulso come materiale asciutto. I tubuli malpighiani sono deputati ad estrarre questi prodotti di scarto dal sangue nell’emocele per poi scaricarli nella borsa cloacale, da cui vengono espulsi attraverso l’ano.

Il sistema nervoso centrale

ragniIl sistema nervoso centrale di base di un artropode è costituito da un paio di fasci di nervi che corrono lungo l’intestino con gruppi di gangli come centri di controllo locali nei vari segmenti del corpo, e da un cervello formato dalla fusione dei gangli dei segmenti della testa posti davanti e dietro la bocca, in modo tale che l’esofago è circondato da questi conglomerati di gangli.

In particolare possiamo distinguere un ganglio sopraesofageo, più piccolo, che riceve informazioni dagli ocelli e da altri organi di senso, ed ha la funzione di elaborare e integrare gli stimoli esterni e poi, tramite i neuroni con cui è connesso all’altro ganglio, coordinare una risposta.

L’altro ganglio, che prende il nome di ganglio sottoesofageo, posto nella parte bassa del cefalotorace, è l’insieme dei gangli delle varie appendici ed ha la forma di una stella a più punte; questo ganglio prosegue il suo cammino nell’opistosoma attraverso un minuscolo cordoncino, innervandolo, ed ha come funzione principale il coordinamento motorio dell’animale.

Riproduzione e ciclo vitale

I ragni si riproducono sessualmente e la fertilizzazione è interna ma indiretta, in pratica lo sperma non è inserito nel corpo della femmina dai genitali del maschio ma da una struttura intermedia. Diversamente da altri artropodi terrestri, i ragni maschi non producono spermatofore, involucri pieni di sperma, all’interno del loro corpo, ma roteano la piccola tela che lo contiene fino all’eiaculazione e poi lo trasferiscono su alcune strutture a forma di pipetta situate sulle punte dei loro pedipalpi.

Il rapporto con l’uomo

La stragrande maggioranza dei ragni morde un essere umano solo in casi estremi di autodifesa e se viene direttamente minacciato; comunque, quasi nella totalità dei casi, l’irritazione è poco più grave di un morso di insetti. Alcune specie procurano invece morsi abbastanza seri dal punto di vista medico, come vari generi della famiglia Sicariidae, principalmente i Loxosceles, e le vedove nere, che mordono solo se si sentono minacciati direttamente e in modo insistente, anche se ciò può capitare incidentalmente.

Gli araneomorfi, e in particolare gli appartenenti alla famiglia Agelenidae, adoperano tattiche difensive di tipo aggressivo, anche se raramente arrivano a iniettare il veleno. D’altra parte i ragni della famiglia Ctenidae, in modo particolare il genere Phoneutria, reagiscono in modo aggressivo anche a piccole provocazioni.

In letteratura vengono riportate approssimativamente cento morti attribuibili a morsi di ragno nell’arco dell’intero ventesimo secolo, a confronto dei circa 1.500 decessi attribuibili ai tentacoli urticanti e pungiglioni di meduse nello stesso periodo. Molti casi attribuiti a morsi di ragno possono anche essere frutto di diagnosi incorrette, cosa che rende più difficile controllare l’effettiva efficacia dei trattamenti contro i morsi veri.

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