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Come Riconoscere le Punture di Insetti?

In estate capita spesso di scoprire sul nostro corpo delle fastidiose punture di insetti: questa è la stagione ideale per trascorrere serate all’aria aperta, per godersi rilassanti pic-nic in campagna, per salutari passeggiate a contatto con la natura che, però, al contempo, ci espongono alle mire degli insetti che, con il caldo, diventano più numerosi e più aggressivi.

Punture di Insetti: Rischi e Conseguenze

Le punture degli insetti provocano sulla pelle dell’uomo reazioni diverse che vanno dal semplice arrossamento, alla formazione di edema, al rush cutaneo, al prurito, a possibili reazioni allergiche. Inoltre molti insetti sono vettori di malattie anche gravi, per cui solo risalendo all’infestante si può conoscere il rischio reale che si corre e capire se basta trattare la lesione con metodi casalinghi, utilizzare antistaminici, o se è il caso di ricorrere a cure mediche.

Le parti del corpo attaccate sono quelle che in genere rimangono scoperte come le braccia e le gambe, in particolare le caviglie e polsi, quindi durante le passeggiate all’aperto è preferibile indossare capi di stoffa leggera con maniche lunghe e pantaloni alla caviglia, possibilmente di colori chiari, ritenuti meno attrattivi per gli insetti.

Sai riconoscere quale insetto ti ha punto?

Purtroppo siamo esposti all’attacco degli insetti anche all’interno delle mura domestiche, quindi sarà utile attuare un buon piano di prevenzione o ricorre ad una disinfestazione professionale.

Riconoscere una puntura di Zanzara

Le zanzare sono insetti molto comuni che hanno colonizzato tutto il pianeta, benché in natura ne esistano migliaia di specie, in Italia sono maggiormente diffuse le Culex, o zanzara comune, attive solo all‘alba e al crepuscolo, le Anopheles, responsabili della trasmissione del plasmodio della malaria, con abitudini notturne, le Aedes, cui appartiene la feroce zanzara tigre, che attaccano durante tutto l’arco della giornata. Pertanto sfuggire alla puntura di una zanzara è veramente molto difficile!
La loro puntura genera una bolla sottocutanea con arrossamento e prurito.

Riconoscere una Puntura di Formica

Alcune specie di formiche sono dotate di un aculeo collegato alle ghiandole velenifere. La puntura delle formiche provoca dolore e dà luogo alla formazione di eritema circolare che scompare entro le 24 ore.

Altre specie di formiche non dotate di pungiglione possono spruzzare acido formico, che genera sulla pelle chiazze eritematose, se colpisce gli occhi può provocare cecità temporanea. Alcune specie di formiche sono dotate di mascelle piuttosto forti con cui mordono l’uomo provocando la formazione di pomfi eritematosi e pruriginosi.

Riconoscere una Puntura di Pappataci

I flebotomi, comunemente detti pappataci, sono piccoli insetti difficili da individuare perché volano a poca distanza dal terreno e non emettono ronzii. Attaccano la parte bassa del corpo, come caviglie e gambe, e qualsiasi altra parte se ci si sdraia su un prato infestato. Sono attivi al crepuscolo e di notte, le loro punture producono un fastidioso prurito e sono più estese rispetto a quelle delle zanzare; possono rappresentare un pericolo per la salute in quanto possibili vettori della Leishmaniosi canina.

Riconoscere una Puntura di Scorpione

Gli scorpioni presenti in Italia non sono pericolosi: anzichè il pungiglione preferiscono difendersi con le chele, tuttavia,la puntura dello scorpione forma sulla parte colpita una chiazza arrossata e gonfiore.
In questo caso occorre immobilizzare la parte lesa e fare fuoriuscire il veleno (senza usare la bocca!), quindi applicare del ghiaccio per attenuare il dolore.

Punture di Insetti Aculeati (vespe)

Le api, le vespe e i calabroni sono insetti Imenotteri dotati di aculei con cui provocano punture dolorose: il pungiglione infatti, lungo alcuni millimetri, è collegato ad una cavità situata all’interno del corpo contenente il veleno, che viene rilasciato con la puntura.

Il veleno di questi insetti è molto tossico, fortunatamente ne viene emessa una quantità minima, ma diventa pericoloso in caso di attacchi da parte di sciami o di punture multiple.
Le api possono pungere una sola volta, infatti il loro pungiglione seghettato rimane attaccato alla vittima, quindi l’ape muore.

Per evitare che il veleno entri in circolo bisogna estrarre il pungiglione entro 20 secondi dalla puntura, con l’aiuto di una pinzetta, non spremere la parte lesa affinché la sacca contenente il veleno rimanga intatta.

La vespa e il calabrone invece sono dotati di un pungiglione liscio e retrattile, per cui possono pungere ripetutamente.

La puntura degli imenotteri aculeati provoca dolore acutoarrossamento attorno ad una piccola chiazza bianca centrale e formazione di edema. Per trattare la parte lesa basta applicare delle pomate a base di cortisone, tuttavia in caso di reazione allergica e shock anafilattico, si consiglia il ricorso alle cure mediche.

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