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Ixodes ricinus

    zecca dei boschi

    Ixodes ricinus

    L’esemplare Ixodes ricinus, conosciuto con il nome comune di zecca dei boschi, è un aracnide che appartiene alla famiglia Ixodidae; questa zecca è ematofaga e condiziona le proprie fasi di crescita in base all’assunzione di cibo.

    • Dove si trovano le zecche dei boschi?

    La zecca dei boschi può essere rinvenuta in tutte le zone particolarmente temperate, dalle coste sull’oceano atlantico fino agli Urali, dalla Scandinavia meridionale fino all’Africa occidentale.
    In Italia è presente su tutto il territorio. La sua diffusione avviene grazie ad ospiti idonei, ai quali le zecche dei boschi si attaccheranno, e al microclima adatto per il loro sviluppo.

    Riconoscere una zecca Ixodes ricinus

    Le femmine di questo parassita hanno dimensioni maggiori rispetto ai maschi; le femmine adulte variano dai 4 ai 10 mm. La bocca è composta da un rostro, dai palpi, dai cheliceri, da ghiandole salivari che secernono sostanze cementanti, anticoagulanti e vasocostrittrici per favorire il pasto di sangue sull’ospite. Durante la fase larvale, il parassita presenta tre paia di arti, quattro nella fase successiva.

    Ciclo biologico ixodes ricinus

    Gli stadi di sviluppo sono 3, suddivisi in:ixodes ricinus

    1. larva;
    2. ninfa;
    3. adulto.

    Ad ogni pasto la zecca effettua una muta e successivamente si sposta su un altro ospite del quale nutrirsi. Le larve e gli adulti cercano ospiti differenti, i primi si nutrono di piccoli mammiferi e insettivori, come uccelli e lucertole, i secondi di mammiferi decisamente più grandi, come ad esempio l’uomo; il maschio adulto non si nutre. Le larve hanno l’esoscheletro formato da un sottile strato di cuticolina, che si ispessisce quando si sviluppano.

    Danni Provocati dall’Ixodes ricinus

    All’interno delle ghiandole salivari dell’Ixodes ricinus esiste la possibilità che si sviluppino protozoi e batteri che sono pericolosi per l’ospite scelto dal parassita, compreso anche l’uomo. Nelle regioni italiane come il Friuli Venezia Giulia, il Veneto, il TrentinoAlto Adige, la Liguria e l’EmiliaRomagna c’è un alto rischio di contrarre la malattia di Lyme e la meningoencefalite (TBE) in seguito a morsi di zecca dei boschi. L’esemplare può inoltre trasferire alle pecore l’encefalomielite ovina, in inglese louping ill.

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