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Piccione Selvatico

    piccione selvatico

    Piccione Selvatico

    Il piccione selvatico fa parte della famiglia di Columbide ed è una specie di volatile diffuso in tutta Italia, presente specialmente nelle piazze e nei parchi delle grandi città storiche.

     

    Piccione o Colombo?

    E’ di taglia piccola, solitamente più piccolo del colombaccio, può arrivare ai 30-35 centimetri di lunghezza. Ha un’apertura alare che non supera i 65 centimetri. I suoi tratti distintivi sono:

    • un area bianca al di sotto delle ali
    • due linee nere poste orizzontalmente sulle ali
    • la coda bordata di bianco
    • la testa grigio blu con dei riflessi color smeraldo.

     

    Secondo una recente stima le coppie di piccione selvatico si aggirerebbero intorno alle 3000-7000 ma la cifra si alza considerevolmente se si pensa che questi si possono accoppiare con ibridi o con colombi domestici. La femmina si accoppia due tre volte all’anno e cova le uova, insieme al maschio, per una ventina di giorni. Solitamente depone due uova per volta da cui nascono i piccoli che dopo circa 35 giorni sono in grado di abbandonare il nido. I nidi, costituiti da pezzetti di erba e rametti, possono trovarsi su una sporgenza riparata, come un sottotetto, un cornicione o un buco nel muro. Il piccione selvatico si nutre principalmente di semi, cereali, erbe, chiocciole e molluschi, ma anche di rifiuti abbandonati nel centro della città o nella periferia. Spesso i turisti o i passanti sono soliti dar da mangiare a questi volatili, i quali, molto scaltramente, li braccano popolando le piazze o le vie di maggior traffico.

    Rischi da Infestazione

    piccione selvatico
    Un comune piccione selvatico.

    Proprio per questo il numero dei piccioni in città è in continuo aumento, secondo una stima si moltiplicherebbero ogni anno del circa 40% in più. Questa crescita incontrollata ha fatto si che la loro presenza si tramutasse in pericolo, sia per la diffusione di malattia virali (oltre 60 patologie) che i piccioni trasmettono direttamente o indirettamente, sia per i gravi danni che il loro guano provoca corrodendo irreparabilmente edifici e monumenti.

    I pericoli igienici-sanitari hanno portato cittadini esasperati a farsi giustizia da soli seminando miglio avvelenato nei giardini, nei parcheggi e sotto i portici. Ovviamente questa non è la strada giusta per difendersi da questi infestanti. A Torino, ad esempio, nel 1999  si pensò di limitare la diffusione dei piccioni in città liberando rapaci che si nutrissero delle loro uova, questo progetto non fu mai attuato. Poi nel 2005 si provò a somministrare ai piccioni un mangime antifecondativo che rendesse sterili i piccioni e ne diminuisse considerevolmente la riproduzione. Il provvedimento venne sospeso dagli ambientalisti.

    Un articolo uscito sulla Stampa.it del 24/04/09 riferisce che la giunta ha deciso di “multare severamente coloro che, nelle piazze storiche, daranno da mangiare ai piccioni.” Le multe vanno da un minimo di 50 euro in p.za Maria Teresa ma possono arrivare fino a 5 mila euro in p.za San Marco. Il divieto è stato esteso a tutte le aree limitrofe ad “ospedali,  case di cura, asili, scuole, cortili condominiali, aree giochi bimbi”.


    Allontanamento Volatili

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